Come scrivere un menu efficace stimolando l’immaginazione dei clienti?
Nel post di oggi ti darò dei consigli di scrittura in modo da invogliare i clienti a scegliere il giusto piatto, grazie ad una comunicazione più efficace ed emotiva. Pensa a tutte quelle volte che ti è capitato di ordinare un piatto, per poi ripensarci, probabilmente sei stato confuso da un menu caotico, poco esplicativo o noioso.
Una descrizione efficace e sufficientemente suggestiva può, inoltre, far percepire un valore superiore al prezzo pagato, vediamo come.
Quale descrizione di un piatto di spaghetti ai frutti di mare fa venire più fame:
- Spaghetti con cozze, vongole, gamberi, pomodorini bio e aglio nero;
- Spaghetti trafilati al bronzo con frutti di mare freschi del Mediterraneo, pomodori pachino bio e un delicato tocco di aglio nero fermentato dallo chef.
L’ideale sarebbe descrivere tutti i punti forti del piatto in modo sintetico ed efficace, evitando il noioso effetto elenco che abbiamo nel primo caso e preferendo una frase che racconti i sapori del piatto e le caratteristiche degli ingredienti.
Anche se il piatto è lo stesso, la seconda frase ci fa percepire una qualità superiore perché offre dei dettagli che stimolano i sensi: immagini lo chef che fermenta l’aglio in cucina, la freschezza del pesce, i pomodori bio maturati al sole della Sicilia.
Dilungarsi troppo però, potrebbe annoiare il cliente, che poi sceglierà a caso, rischiando di sbagliare. Stesso discorso se abbiamo una selezione di piatti troppo vasta, sempre meglio cercare un equilibrio e snellire, dando le giuste priorità.
Guarda come fa Pescaria, immagini prese dal loro sito.


L’importanza della nostalgia
Avevo già parlato della nostalgia come strumento di marketing, funziona anche per il menu.
Evocare le atmosfere felici dell’infanzia, con la nonna che prepara la lasagna, la mamma che impasta la torta seguendo sempre la stessa ricetta oppure raccontare i sapori tradizionali di un territorio, sono suggestioni potentissime per il cliente.
Hai mai sentito qualcuno parlare male della cucina della mamma o della nonna? Non credo. Eppure, è statisticamente improbabile che in giro ci siano tutti questi chef provetti. Come spesso accade, le nostre decisioni e convinzioni si basano principalmente sulle emozioni, non sulla logica.
Se usi un vocabolario ristretto, potresti facilmente annoiare il cliente, che finisce per pensare, inconsciamente, che tutti i piatti siano simili tra loro, quindi uno vale l’altro. L’ideale sarebbe usare aggettivi diversi anche tra titolo e descrizione. Sforzati di cercare sinonimi validi:
- Marinato, condito, affogato, lasciato a riposare con;
- Piccante, speziato, indiavolato, arrabbiato;
- Delicato, soave, profumato.
In breve, per scrivere delle descrizioni efficaci cerca di usare:
- Aggettivi. Tenero, succulento, fresco, marinato, profumato;
- Termini geografici. Italiano, mediterraneo, toscano, pugliese;
- Termini ideologici o dietetici. Vegano, vegetariano, senza glutine, km 0, allevato a terra, pesca sostenibile;
- Termini nostalgici. Fatto in casa, tradizionale, ricetta della nonna.
L’obiettivo dovrebbe essere creare un mini racconto (2-3 righe) per ogni piatto, che evochi le sensazioni e i ricordi correlati a un luogo, a un’idea o a un momento preciso della vita. Questo aumenta di molto la percezione del valore e la soddisfazione del cliente.
Spero davvero che questo post possa essere la tua risposta a come scrivere un menu efficace o almeno essere uno spunto per migliorare la comunicazione del valore dei tuoi piatti.
Menu efficace = clienti felici
Se hai bisogno di una mano sono qui.
Buona sperimentazione!