La comunicazione efficace è come il grigio, sta bene su tutto.
Il grigio, però, viene spesso usato per definire qualcosa che non si nota, qualcosa di banale, mentre quando la comunicazione manca ce ne accorgiamo eccome, quindi è come se fosse una sorta di “grigio fosforescente”… succede tutte quelle volte che si inizia a leggere un testo e dopo un paio di righi si scrolla sbuffando e implorando pietà.
Mi succede spesso quando leggo una pagina “Chi siamo”, anche nota come about, la nostra storia e così via… eppure oggi ho scovato una perla rarissima, un vero esempio di comunicazione efficace.
Quale miglior modo per dimostrare la sua efficacia se non quello di appiattirla e “pallosizzarla”? Dai che ci divertiamo!
L’importanza della comunicazione efficace nella pagina “Chi siamo”
Questa pagina è forse la più importante di un sito (subito dopo la home) e anche la più facile da sbagliare. Il rischio è quello di essere risucchiati nel vortice dell’autopromozione e dell’elenco a mo’ di curriculum o linea del tempo.
La pagina “Chi siamo” è un’opportunità incredibile che dovremmo sfruttare per indurre il cliente a scegliere noi, se scriviamo un testo lungo e noioso non lo leggerà mai (e molto probabilmente sceglierà qualcun altro).
Spesso durante la navigazione (specie sui social) si assiste ad un fenomeno chiamato FOMO (Fear Of Missing Out), che ci porta a scrollare voracemente per paura di perderci qualcosa di importante, eppure si continuano a scrivere testi noiosi, invece di sforzarsi a catturare l’attenzione.
Lo scrittore del testo che analizziamo oggi invece è stato mooolto attento.
L’esempio di Venissa e la loro comunicazione efficace
Una pagina dal grande impatto visivo, brevi testi ricchi di significato intervallati da foto molto rappresentative.
La pagina in questione si chiama “ristorante”, per distinguerla dalle altre attività che offre la tenuta Venissa.
Per i più risoluti va subito al sodo con 3 pulsanti: Il nostro menu, Prenotazione e Carta vini.
Per gli indecisi invece seguono 3 punti: un’esperienza culinaria, un posto unico e la filosofia. Analizziamoli e storpiamoli insieme!

(Versione noiosa)
La tenuta Venissa sorge a Burano, nel cuore della Venezia Nativa. Venissa è un esempio perfetto di vigna murata, infatti l’intera tenuta di oltre 2 ettari è circondata da mura medievali (più altri dettagli di cui non frega niente a nessuno come fosse un documentario di Focus). Grazie al nostro impegno per il territorio e rispetto per le materie prime locali abbiamo ricevuto la prima stella Michelin nel XXXX.
Abbastanza noioso e autoreferenziale? Sennò si può sempre aggiungere la storia millenaria della famiglia che decise di recuperare un luogo abbandonato e destinato alla rovina e bla bla bla… Si capisce il senso no?

(Versione noiosa)
Per noi non c’è niente di meglio del verde e i profumi della laguna. Siamo anche molto impegnati nel sociale, permettendo (come è umano lei ????) agli anziani di Mazzorbo di curare i loro orti. I nostri chef si approvvigionano giornalmente di erbe aromatiche dal nostro giardino. Supportiamo anche i pescatori locali di Burano selezionando solo il pesce migliore (come Capitan Findus).
Ne hai abbastanza del noi, noi, noi? Nella versione originale i protagonisti sono principalmente gli altri, solo una volta c’è la parola nostri.

(Versione noiosa)
Ogni giorno in Italia vengono sprecate tonnellate di cibo e i cambiamenti climatici non si possono più ignorare (più statistiche inutili a piacere per annoiare ancora un po’ presi dalla sindrome di Piero Angela).
Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte e i nostri chef lo sanno (tono saccente che giudica, potrebbe irritare qualcuno), per questo siamo contro tutti i tipi di sprechi. Mettiamo al centro di tutto la sostenibilità, la stagionalità, l’autoproduzione, l’orgoglio per la nostra terra, ma anche l’inclusione di altre culture, tradizione e innovazione (più elenco di altre parole vuote ma che suonano bene, anche se non c’entrano nulla, tipo resilienza, qualità e convenienza). Mettiamo al centro le persone prima di tutto (ma non l’avevi già detto?) perché abbiamo l’ospitalità nel sangue dal XXXX quando Mario Rossi ebbe un’intuizione e bla bla bla….
Conclusioni sulla comunicazione efficace
So cosa stai pensando: “Ma come? Dici sempre che bisogna spiegare tutto e raccontare i dettagli della nostra attività e ora dici di scrivere poche cose per non annoiare?”
Sembra un controsenso ma non lo è.
Non pensare alla pagina “Chi siamo” come il luogo dove scrivere vita, morte e miracoli… dovrebbe essere orientata a far prenotare un tavolo quindi non può annoiare, basterà includere le informazioni che fanno prendere la decisione al cliente (ed una adeguata call to action, idealmente un bottone per prenotare).
Per tutto il resto ci sono i social, ogni post è un piccolo pezzo del puzzle che costruisce la tua azienda, lì si che puoi descrivere i dettagli, ma a piccole gocce, tenendo sempre a mente che bisogna riuscire subito a catturare l’attenzione…
Un esercizio perfetto per una comunicazione efficace è il “dire senza dire”. Ultimamente gira un meme su Instagram dove si cerca di dire qualcosa in modo indiretto per non risultare banali, lo trovo molto utile anche per la scrittura. Incuriosisce invece di annoiare con parole trite e ritrite, usate da tutti.

Scrivere una pagina “Chi siamo” in sintesi
- Evita l’abuso di io/noi come soggetto
- Metti in luce gli altri (clienti, fornitori ecc) facendo compiere loro le azioni delle frasi: es. “gli anziani di Mazzorbo curano i loro orti, i pescatori di Burano portano avanti la tradizione ecc.”
- Non elevare te e/o la tua azienda su un piedistallo ma fai parlare i fatti per te: es. “Il Ristorante stellato di Venissa” è meglio di “abbiamo ricevuto la prima stella Michelin nel XXXX”
- Evita frasi fatte scopiazzate e parole già abusate in quanto risultano vuote, prive di significato e banali. Es. qualità e convenienza, tradizione e innovazione, accoglienza e cortesia, ottimo cibo, soddisfiamo anche i clienti più esigenti, il migliore cibo della città ecc.
- Fare storytelling non vuol dire fabbricare storie forzatamente strappalacrime sulle origini familiari o il locale (evita assolutamente il vittimismo tipo “nessuno ci credeva ma ce l’ho fatta”), cerca un equilibrio per non risultare pesante… vorrai mica far deprimere o irritare il tuo potenziale cliente?
- Non abusare nell’elenco di date, nomi e titoli vari, scegli quelli più importanti
- Usa le immagini e gli spazi bianchi per rendere più “digeribile” il testo
Se devi farlo, fallo bene
Il testo è la parte più importante di un sito web, eppure è quella più snobbata. Spesso i siti che analizzo sono bellissimi esteticamente con mille effetti speciali, ma spaventosamente carenti nei testi.
Ti serve una mano coi testi? Contattami!
Se non puoi (o non vuoi) affidarti ad un copywriter allora forse sarebbe meglio non averlo il sito, magari investendo quei soldi in sponsorizzate sui social per aumentare la visibilità.
Dopotutto, non è affatto obbligatorio avere un sito web, specie per un piccolo ristorante, in questo articolo spiego il perché!
Buona sperimentazione!