I food trend del 2022 di cui parlerò oggi sono estrapolati dal report annuale di Mintel, una famosa agenzia di ricerche di mercato a livello mondiale. Anche se, di solito in Italia i trend globali arrivano sempre con un po’ di ritardo, questo non vuol dire che non ce ne dobbiamo interessare, anzi, esattamente il contrario. Si sa che “chi prima arriva meglio alloggia”, no? Vediamo subito di che si tratta.
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I 3 food trend del 2022
#1 Prendere il controllo della propria vita
La pandemia, la guerra, l’inflazione e l’incertezza che ne deriva, provocano, secondo Mintel, un senso di empowerment, voglia di prendere in mano la propria vita, essere in controllo.
Nei consumatori questo si traduce in una pretesa di trasparenza, si aspettano che i brand dimostrino interesse e azioni concrete verso le tematiche ambientali, etiche e di salute.
In buona sostanza pretendono dei brand più umani quindi, ora più che mai, no agli slogan vuoti di significato (segui l’esempio di Corona). I consumatori preferiscono l’onestà, anche quando questo vuol dire ammettere che si può e si deve fare di più, sanno che la transizione ecologica ed etica non è facile.
L’importante è essere trasparenti ed ammettere i propri limiti, dimostrando cosa si intende fare per il futuro.
#2 Divertimento e sperimentazione
Le attività del settore ho.re.ca, in questi tempi difficili, hanno la missione di far dimenticare lo stress e le preoccupazioni quotidiane attraverso l’intrattenimento e l’interazione con i propri clienti.
Questo si può fare anche in maniera non convenzionale, utilizzando kit fai da te e corsi di cucina online (ne avevo parlato anche in questo articolo).
L’identità (brand positioning) è fondamentale per il coinvolgimento, Mintel fornisce questi esempi:
- fornire delle sfiziosità a basso prezzo (se vogliamo soddisfare clientela con un piccolo budget);
- rendere accessibili dei lussi, come ad esempio i frutti di mare, tramite la condivisione di più persone;
- offire esperienze di lusso esclusive per chi può permettersi di spendere di più.
I consumatori spenderanno di più nelle attività che riescono a suscitare in loro delle emozioni e ricordi, includendo anche hobby e passioni. Molte aziende si sono lasciate ispirare da video games, come ad esempio un vino argentino ispirato a Call of Duty.
#3 Spazi ibridi
I ristoranti e i brand di food & drink possono creare degli spazi multifunzione dove i consumatori possono creare connessioni di valore, mangiare e comprare, sia di persona che online.
Le grandi aziende usano sempre di più questi luoghi di aggregazione per meeting di lavoro e per fare networking. Starbucks ha aperto una sede in Giappone con delle postazioni individuali riservate dalle quali ordinare cibo e caffè con un click sullo schermo, per poter lavorare senza disturbo.
La nuova frontiera dei brand DTC (Direct to Consumer) riguarda lo sfruttamento intelligente di negozi pop-up temporanei, per stimolare la curiosità e creare interazione. Normalmente, i brand DTC vendono ai loro clienti direttamente online, senza intermediari. Questo può inibire alcune persone perché non possono prima provare o toccare con mano il prodotto, da qui l’idea degli show room temporanei.
Brightland, un brand DTC di olio d’oliva, durante le festività del 2021, ha aperto un negozio in centro a New York, organizzando eventi e degustazioni dei loro prodotti, normalmente disponibili solo online. Un modo davvero intelligente di avvicinare i clienti (con un’alta probabilità di fidelizzazione) grazie ad un’esperienza positiva e memorabile.
Quale di questi trend ti intriga di più?
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Chiudo con una citazione di Melanie Bartelme di Mintel:
“Sappiamo che i consumatori stanno cercando connessioni profonde con gli altri basandosi su passioni in comune, sport, video games, gusti simili. I brand stanno iniziando a fornire spazi reali e digitali per fare in modo che queste persone possano incontrarsi e rafforzare la propria identità.”
Buona sperimentazione!