Per comprendere l’algoritmo di Facebook immaginiamo che tu abbia 500 amici su FB.
Quanti di loro vorresti vedere realmente nella tua news feed? 50 o forse 100?
L’algoritmo di Facebook (e di ogni altro social) nasce proprio per questo: filtrare i contenuti in base alle nostre preferenze, rendendo la nostra permanenza sul social il più piacevole possibile.
L’altra faccia della medaglia è che, in certi casi, questo può portare ad una eccessiva polarizzazione delle idee. Questo non fa altro che assecondare la nostra naturale tendenza a seguire solo le persone con cui andiamo d’accordo, escludendo tutti gli altri. Così facendo ci creeremo un mondo virtuale staccato dalla realtà.
Quindi, in sostanza, i social possono essere strumenti utilissimi se usati correttamente ma, per farlo, bisogna conoscerne il loro funzionamento.
È una serie di regole e calcoli che filtrano i contenuti presenti sui social in base alle nostre preferenze. Ogni persona avrà un algoritmo creato appositamente, quindi ciò rende impossibile che due persone abbiano lo stesso identico news feed.
Come funziona l’algoritmo di Facebook
È importante tenere presente che gli algoritmi dei social cambiano continuamente. Motivo per il quale consiglio di usarli regolarmente in prima persona, per non restare indietro.
In passato, a chi aveva una pagina FB bastava pubblicare qualcosa ed era tranquillo che la maggior parte dei follower ne avrebbe visto il contenuto.
Oggi un post di una pagina FB viene visto da circa il 5% dei follower (dati Hootsuite 2020).
Questo accade perché l’algoritmo ha deciso di prediligere i contenuti dei profili personali e cerca di invogliare le attività ad utilizzare le inserzioni a pagamento.
I punteggi secondo l’algoritmo di Facebook
I post del tuo news feed non seguono un ordine cronologico, infatti ad ogni post viene assegnato un punteggio di gradimento in base al tuo profilo, sarà quello a decidere cosa vedrai e quando.
Per saperne di più sul ciclo di vita di un post leggi qui.
Anche a noi viene assegnato un punteggio in base ai nostri comportamenti, in modo da prevedere il tipo di interazione che andremo a fare con un determinato contenuto.
I punteggi vengono assegnati ovviamente anche alle inserzioni a pagamento, in modo da mostrarle alle persone che le ritengano più rilevanti.
La prossima volta che vedi un’inserzione su FB, se clicchi sui tre puntini in alto e selezioni “Perché vedo questa inserzione”, troverai i filtri impostati dall’inserzionista in questione. In basso potrai impostare le tue preferenze di pubblicità.
Indicatori di preferenze
La caratteristica che ha reso Facebook popolare è sicuramente il famoso “Mi piace”.
Con l’introduzione delle reazioni emotive però, il peso dei like è calato, dunque provocare emozioni è diventato l’obiettivo più importante e premiato dall’algoritmo, insieme ai commenti e alle condivisioni.
L’algoritmo di Facebook dice: Prima gli amici!
A seguito di uno studio, dal quale emerge la paura degli utenti di perdersi gli aggiornamenti degli amici, nel 2015 Facebook inizia ad apportare delle modifiche. Decide di assegnare un punteggio più alto ai contenuti dei contatti, rispetto a pagine business e pubblicità.
Subito dopo aggiunge l’opportunità di istituire una vera e propria corsia preferenziale personalizzata, ovvero la scelta fino a 30 persone o pagine che hanno la priorità su tutto il resto, link alla guida fb.
Esiste inoltre la possibilità di nascondere i post che non ci piacciono cliccando sui tre punti in alto a destra di ogni post nella sezione notizie.
Tempo di osservazione di un post e interazione video
Secondo FB, più ci soffermiamo su un certo post, più vuol dire che quel contenuto ci interessa, quindi sarà molto probabile che l’algoritmo deciderà di farlo vedere ai nostri amici.
Per quanto riguarda i video, conta come interazione abilitare il volume, selezionare lo schermo intero oppure l’HD.
L’algortimo di Facebook odia i clickbait
Man mano che l’algoritmo evolve diventa sempre più difficile aggirarlo con trucchetti come clickbait, tagga un amico, metti like e così via. Molto probabilmente se usi questi escamotage verrai penalizzato!
Se cerchi sempre l’autenticità e la qualità dei contenuti che pubblichi sui social, allora verrai naturalmente premiato dalla tua audience con commenti e reazioni, prima che dall’algoritmo.
L’importanza dell’interazione coi follower
L’interazione non è a senso unico, se qualcuno commenta un tuo post è bene rispondere e farlo al più presto.
Chi non interagisce coi follower verrà penalizzato dall’algoritmo prima e dai follower dopo… Tutto ciò porta una cattiva reputazione, mancanza di fiducia e trasparenza nella tua attività.
Se una persona viene ignorata sul tuo social aziendale, come puoi pretendere che verrà a spendere dei soldi da te?
L’importanza dei dipendenti e dei clienti
Come abbiamo visto, FB predilige e premia i profili personali rispetto alle pagine e questo può essere sfruttato promuovendo una policy aziendale che coinvolga i dipendenti sui social.
Se, di tanto in tanto, un dipendente pubblica qualcosa di relativo all’azienda, questo non fa altro che costruire identità di brand. I suoi contatti saranno più invogliati ad interagire perché si tratta di un amico. Se, lo stesso contenuto, venisse pubblicato dalla pagina aziendale avrebbe sicuramente un impatto minore.
Lo stesso vale per i clienti. Incentivando la condivisione di contenuti brandizzati, selfie o brevi video della loro esperienza positiva potresti raggiungere dei livelli di interazione e visibilità mai visti…
Trasforma dipendenti e clienti in ambasciatori della tua esperienza sensoriale!
Beh, ora che sai come funziona l’algoritmo di Facebook, non ti resta che mettere in pratica quello che hai scoperto…
Buona sperimentazione!