Se 15 anni fa mi avessero detto che sarei cascata nelle trappole del nostalgia marketing anni ’90 mi sarei fatta una grassa risata.
Una ragazzina “alternativa” che ascoltava principalmente rock vintage, schifando la musica del presente e quella ascoltata fino a qualche anno prima, è invece finita ad ascoltare musica dance anni ’90/2000 durante gli allenamenti in lockdown.
Tornando al marketing, sembra scontato che la leva nostalgica sia una delle più potenti, specie se viene associata ad una vera e propria esperienza perché è come se ci facesse tornare indietro nel tempo.
Nel post di oggi vedremo di cosa si tratta e cercherò di darti delle idee su come applicarlo nella tua azienda. Cominciamo!
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Cos’è il nostalgia marketing
- “Nostalgia è negazione, negazione di un presente doloroso… Il nome di questa negazione è il pensare ad un’epoca d’oro, l’erronea nozione che vi è un periodo migliore di quello in cui si vive. È un volo nell’immaginario romantico di coloro che trovano difficile convivere con il presente.”
- Midnight in Paris – Woody Allen
- Il tweet di McDonald’s
- Il nostalgia marketing di Burgez
- Vivere un’esperienza nostalgica
Cos’è il nostalgia marketing
Il nostalgia marketing è un tipo di marketing molto efficace e al quale siamo tutti vulnerabili perché va spesso a scavare nei nostri ricordi d’infanzia, i tempi d’oro nei quali non ci si doveva preoccupare di niente.
In alcuni casi però, può anche riguardare periodi storici che non abbiamo vissuto, ma che ci attirano per motivi ideologici o stilistici (personalmente oscillo tra anni ’20 e Far West).
Se ben fatto, ci porta a rivivere i nostri ricordi attraverso un prodotto o un servizio, per il quale siamo disposti a pagare di più rispetto ad un concorrente che non provoca le stesse emozioni.
Funziona quasi sempre, ma ci sono dei periodi in cui può essere particolarmente efficace, l’esempio del lockdown che ho fatto prima non è a caso, infatti:
“Nostalgia è negazione, negazione di un presente doloroso… Il nome di questa negazione è il pensare ad un’epoca d’oro, l’erronea nozione che vi è un periodo migliore di quello in cui si vive. È un volo nell’immaginario romantico di coloro che trovano difficile convivere con il presente.”
Midnight in Paris – Woody Allen
Il tweet di McDonald’s
Sembra chiaro dunque perché dall’inizio della pandemia, il nostalgia marketing è una delle strategie più usate da brand di vari settori.
Un esempio è questo popolare tweet di McDonald’s che recita: “Un giorno hai ordinato un Happy Meal per l’ultima volta, senza saperlo”. Faceva ovviamente riferimento al fatto che all’improvviso è scattato il lockdown e non si è più potuto farlo. Semplice ed efficace!
Il nostalgia marketing di Burgez
Lo scorso Gennaio, in occasione della nuova apertura di Monza, Burgez ha deciso di omaggiare lo storico Burghy. Questa piccola catena italiana popolare negli anni ’80 e ’90, fu acquisita da McDonald’s nel 1996 ed una delle sue sedi era proprio lì dove ora troverete i burger più irriverenti d’Italia.
Mossa particolarmente intelligente che mira ad attirare anche un pubblico adulto oltre ai “nerd brufolosi”, principale target di Burgez secondo il suo fondatore Simone Ciaruffoli.
Vivere un’esperienza nostalgica
Come dico spesso, far vivere una vera e propria esperienza al cliente è la cosa più potente che si può fare. Un’esperienza vale più di mille tweet simpatici o cartelloni vintage e no, non serve necessariamente un budget enorme.
Sapevi, ad esempio, che esistono ancora cabine telefoniche attive? Se vai sul sito TIM e scarichi il modulo per la tua regione, potrai subito vedere se ce ne sono nella tua zona (ti consiglio però di controllare di persona se siano attive, per evitare brutte sorprese).
Nel caso in cui almeno una di queste cabine si trovi in una zona servita dalla tua consegna, potresti ad esempio creare un’iniziativa ad hoc.
Esempio n.1
Chi ordina consegne dalla cabina, deve fare un selfie pubblicandolo sui social e taggando l’azienda. In questo modo riceve una tessera VIP simile ad una tessera telefonica che offre vantaggi solo per chi usa le cabine, una sorta di club. Questa esclusività potrebbe indurre altre persone a provare, producendo inoltre visibilità online e UGC (contenuti generati dagli utenti, ovvero meno lavoro per te!).
Esempio n.2
Chi ordina cibo dalla cabina, al momento della consegna riceverà un misterioso oggetto vintage in regalo, magari grazie alla collaborazione con un mercatino dell’usato. Il cliente dovrà poi fare un selfie pubblicandolo sui social e taggando l’azienda, mostrando l’oggetto ricevuto. Anche in questo caso si stimola la curiosità producendo visibilità sui social.
Variante: al posto della cabina telefonica si può anche optare per una cabina fototessere. Magari in questo caso si potrebbe chiedere al cliente di farsi una foto in cabina esponendo il packaging brandizzato dell’asporto e presentarla la prossima volta che ci si reca per mangiare al ristorante.
Il cliente potrebbe avere diritto ad un omaggio o sconto adeguato (ovviamente considerando il costo sostenuto per la foto) a patto però di fare un selfie all’interno del ristorante e taggare l’azienda.
Le foto cartacee potrebbero essere esposte all’interno del locale in un luogo apposito oppure lasciate al cliente (contrassegnandole in qualche modo per evitare furbetti del bis). Un’altra opzione potrebbe essere conservare le foto per una mega estrazione natalizia, con un bel premio in palio!
3 consigli per impostare una campagna di nostalgia marketing
- Identificare memorie rilevanti per il pubblico che vuoi attirare, pensa al tuo target
- Trovare occasioni adatte (il rebranding di Burger King, l’abbandono degli antibiotici e conservanti di McDonald’s)
- Celebrare l’anniversario di attività (150 anni di Bacardi, vedi video)
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La nostalgia non ha risparmiato neanche le serie tv, tra gli ultimi successi infatti troviamo:
- Peaky Blinders, serie tv ambientata nella Birmingham degli anni ’20
- Stranger Things, bambini, anni ’80 e fantascienza… mix letale
- Squid Game, dove persone pieni di debiti si ritrovano a rischiare la vita sfidandosi ai giochi preferiti della loro infanzia e stringendo amicizie forti come quelle dei bambini (o dei soldati in guerra).
“Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni”
Stephen King – Stand by me
Buona sperimentazione!