Dark kitchen, ghost kitchen e cloud kitchen: quale ti conviene?

Ma cosa diavolo sono queste dark kitchen? Perché a volte le chiamano ghost kitchen o addirittura cloud kitchen?

Anche se sembra di fare brainstorming per il nome di una bizzarra rock band di nicchia, oggi faremo finalmente chiarezza su questi tre modelli di business diversi, accomunati dalla consegna a domicilio. Vedremo quali sono le differenze ma, soprattutto, per quali motivi potrebbero essere una buona idea per scalare il tuo business.

Differenza tra dark kitchen, ghost kitchen e cloud kitchen 

L’unico punto in comune tra queste tre nuove forme di ristorazione è l’opportunità di gustare i piatti ovunque usufruendo dell’ordinazione online. Queste idee imprenditoriali rappresentano una fusione di cucina, tecnologia e asporto, però ognuna presenta peculiarità e opportunità distinte. Vediamo subito quali.

La dark kitchen

Si tratta di un’estensione di un ristorante già esistente, ovvero una sezione separata della cucina dedicata esclusivamente al delivery e all’asporto. Questa “cucina nascosta” offre un menù specifico che riflette il concetto del ristorante principale, ma che è progettato per essere consumato lontano dal luogo di preparazione. L’idea è di aggiungere alla proposta di menù tradizionale piatti studiati per essere mangiati fuori dal ristorante, garantendo un’esperienza ottimale anche lontano dalla sala e di fatto ampliando la clientela.

La ghost kitchen

In questo caso, al contrario, abbiamo una cucina senza sala gestita da un solo titolare. Questa cucina fantasma non ha posti a sedere né insegne ed è focalizzata esclusivamente sulla consegna a domicilio, talvolta creando diversi marchi virtuali con proposte gastronomiche differenti. La ghost kitchen permette di risparmiare su costi legati all’arredo e alla gestione della sala stessa, rendendola un investimento potenzialmente più redditizio rispetto ad un ristorante tradizionale.

La cloud kitchen

Può essere vista come uno spazio di coworking, dove più gestori condividono lo stesso spazio dividendosi le spese di gestione. Questo modello permette agli imprenditori di testare le loro idee gastronomiche senza i costi associati all’apertura di un ristorante. Si tratta di una cucina suddivisa in diverse postazioni completamente attrezzate, che possono essere utilizzate da chiunque voglia lanciare un proprio progetto gastronomico sul mercato.

La creazione di una dark kitchen

La creazione di una dark kitchen/ghost/cloud può sembrare un compito semplice, in particolare per chi possiede già un ristorante, ma richiede la giusta combinazione di vari elementi per assicurare il successo. Primo tra tutti, la scelta della location. Le città di medie e grandi dimensioni sono ideali, in quanto offrono un pubblico più vasto e la possibilità di delineare una proposta su bisogni specifici.

Il concept è un altro aspetto cruciale: è necessario ideare un’identità unica e ben definita, ancora più precisa rispetto a quella di un ristorante tradizionale. I clienti che ordinano dalla tua dark kitchen, infatti, cercano esperienze ancora più personalizzate che soddisfino tutte le loro aspettative, anche lontano dalla sala del ristorante.

Il menù di una dark kitchen deve essere snello, flessibile e veloce, pensato per l’asporto e il delivery. I piatti devono essere sempre progettati considerando questi elementi, senza doversi adattare successivamente al packaging o alla modalità di consegna.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la progettazione degli spazi e la scelta delle attrezzature. Questi devono essere pensati per ottimizzare i tempi di lavorazione dei piatti e garantire un flusso di lavoro continuo. Infine, le strategie di marketing e comunicazione restano essenziali per farsi conoscere dai potenziali clienti e per distinguersi dalla concorrenza.

L’apertura di una dark kitchen può rappresentare un investimento più economico rispetto all’avvio di un ristorante tradizionale, con costi medi oscillanti tra i 50.000€ e i 100.000€. Tuttavia, è importante tenere in considerazione variabili come eventuali canoni di affitto o locazione, le dimensioni dell’ambiente, l’eventuale necessità di riorganizzare gli impianti e le percentuali dei servizi di delivery.

I vantaggi di dark/ghost/cloud kitchen

Innanzitutto, come abbiamo già visto, queste opzioni offrono un notevole risparmio sui costi. Evitano molte spese tradizionali come l’affitto di locali in posizioni prestigiose, la manutenzione di ampi spazi per la ristorazione o l’impiego di camerieri. Risparmi che possono essere reindirizzati per migliorare la qualità degli ingredienti, sperimentare menù diversi o investire in attrezzature da cucina avanzate.

In secondo luogo, consentono una maggiore efficienza operativa. Con un focus netto sulla preparazione del cibo e sulla consegna, le cucine possono ottimizzare i processi, ridurre gli sprechi e aumentare la produzione. Si tratta solo di cucinare, impacchettare e spedire – non ci sono turni di tavolo da considerare, nessun servizio di sala da gestire.

Inoltre, un modello di questo genere offre una flessibilità senza precedenti. Poiché tutto è gestito online, è possibile adattare rapidamente il menù in base al feedback dei clienti, alla domanda popolare o alle preferenze dietetiche di tendenza. Cambiamenti stagionali, prove di nuovi piatti o il passaggio a uno stile di cucina completamente diverso sono molto più facili, specie con le ghost e le cloud kitchen.

Un altro vantaggio è la possibilità di crescere rapidamente. Concentrandosi unicamente sulla consegna, i proprietari di ristoranti possono raggiungere un’area geografica più ampia rispetto a un tradizionale locale fisico. Inoltre, replicare un format di successo è più semplice in quanto implica semplicemente di duplicare un processo di produzione collaudato in una nuova località.

I player italiani

È un settore in fortissima crescita, di conseguenza mi aspetto che continuino a nascere nuove aziende nei prossimi mesi. Al momento è un po’ una giungla, per cui è sempre importante informarsi bene se la tipologia di servizio offerto combaci con il nostro modello di business e la nostra capacità di spesa. Ecco alcune aziende che offrono questi servizi:

Conclusione

Sebbene non possano sostituire l’esperienza culinaria tradizionale, i modelli di dark kitchen/cloud/ghost rappresentano senza dubbio un approccio innovativo in un mondo sempre più digitale e orientato alla convenienza. Offrono soluzioni efficienti, scalabili e flessibili per i proprietari di ristoranti che cercano di far evolvere i loro affari.

Abbracciando questi modelli, credo davvero che i ristoratori possano acquisire un vantaggio competitivo nel panorama in rapida evoluzione della ristorazione, rispondendo alle esigenze del moderno consumatore digitale. 

Spero che con questo articolo sia riuscita a chiarire qualche dubbio in merito alle 3 innovazioni del momento. Se hai bisogno di un parere, non esitare a contattarmi.

Buona sperimentazione!

Tania Gianturco, consulente marketing e ideatrice di Recensioni Super
Tania Gianturco

Consulente di marketing: individuo le priorità e ottimizzo i processi per evitare sprechi di tempo e denaro.

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